Dal 2017 la
riforma tariffaria per i servizi di rete perde la struttura progressiva, mantenendo
due soli scaglioni di consumo, fino a 1800 kWh/anno e oltre 1800 kWh/anno.
Se prima i servizi di rete (spese per trasmissione, distribuzione, misura) e gli oneri generali di sistema crescevano in maniera proporzionale, favorendo i bassi consumi e penalizzato le tecnologie energeticamente efficienti e rinnovabili come le
pompe di calore, (dato che la loro installazione comporta un aumento dei consumi elettrici e della potenza impegnata),
la nuova tariffa TD prevede che il prezzo di ogni kWh consumato sia costante, cioè indipendente dai consumi annui totali.
La stessa tariffa potrà essere applicata, per l'abitazione di residenza, alle forniture di energia elettrica con contratti sia di mercato libero, sia di maggior tutela. Tale intervento tariffario potrà dunque ridurre significativamente i costi di esercizio delle
pompe di calore, perseguendo gli obiettivi generali di allineamento delle tariffe ai costi.
Il percorso iniziato nel 2014 con la
tariffa sperimentale D1, che poteva essere richiesta esclusivamente da chi installava pompe di calore come unico impianto di riscaldamento della propria abitazione, porterà, a regime, alla tariffa non progressiva TD. Per chi ha infatti la ex tariffa D1 (la sperimentazione è terminata il 31 dicembre 2016 ma per chi l’ha ottenuta è garantita per 10 anni) il provvedimento dell’Autorità prevede che già da quest’anno venga anticipata l’applicazione della nuova struttura tariffaria non progressiva, che entrerà in vigore per tutti dal 2018.
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